lunedì 24 agosto 2015

Come fare decluttering: cosa tengo e cosa lascio?

come fare decluttering

Continua la nostra serie sul decluttering. Non sai cos'è? Qui trovi la prima parte!

Oggi parliamo di metodi di decluttering, di possibili approcci e di come decidere cosa tenere e cosa no. Prima di cominciare ribadisco un paio di concetti:

1) Ogni persona è diversa: ci sono quelli che non si fanno problemi a buttare o comunque a volte sentono il bisogno di eliminare e ci sono quelli che invece non butterebbero via neanche la carta delle caramelle. Io sto nel centro, riesco ad eliminare perchè ne riconosco i benefici, ma non sono neanche il mazinga del decluttering. Siccome so che questo genere di guida è di aiuto a chi proprio non ce la fa a disfarsi del proprio superfluo, cercherò principalmente di mettermi nei loro panni.  Questi consigli saranno quindi generali, ma pensati per chi ha delle difficoltà con questa cosa.

2) Quando parlo di eliminare...non intendo necessariamente buttare nella spazzatura, ma semplicemente di far uscire gli oggetti dalla propria casa, nel modo che preferite voi. Ne riparleremo.

Come fare decluttering?
Dopo aver spiegato il perchè è importante eliminare il superfluo, oggi affrontiamo il come. 

Diciamo che volete fare spoglio nel vostro armadio di vestiti oppure nella dispensa o nel ripostiglio, dove volete. Magari sarà più o meno difficile  per voi fare le vostre scelte, ma il principio è sempre lo stesso.

1) Tiro fuori tutto o prendo un ripiano alla volta?
Secondo me dipende da voi, dalla vostra disponibilità di tempo e dalla difficoltà di quello che state andando ad affrontare.

Avete letto "Il magico potere del riordino"? Marie Kondo, una guru giapponese del decluttering, consiglia di tirare fuori tutto quello che appartiene alla stessa categoria. Per cui se stiamo vagliando i vestiti dovremmo tirare fuori tutto, da quelli nell'armadio, alle giacche e giacconi ai costumi da bagno...tutto! L'idea è quella di rendervi conto visualmente che probabilmente avete davvero troppa roba.

Può funzionare se avete davvvero tanto tempo da dedicarci e nessun bimbo intorno. Altrimenti è meglio procedere che ne so un'anta alla volta, un ripiano, un cassetto al giorno. Perchè? Perchè meglio cominciare e finire il lavoro, piuttosto che non iniziarlo affatto oppure lasciare in giro pile di cose "perchè non ho avuto tempo di finire". Quindi vi consiglio di fare una valutazione obiettiva di quanto pensate di riuscire a fare prima di cominciare...e svuotare di conseguenza.

Una buona cosa però potrebbe essere quella di dire che ne so "questa settimana faccio spoglio nell'armadio" e magari finire davvero nell'arco di una settimana e non di sei mesi. Piuttosto lasciare stare qualche pulizia, ma dedicare ogni giorno un po' di tempo a questa attività. In questo modo sarete fresche nel ricordare cosa avete già preso in considerazione nei giorni precedenti. (Ovviamente questo discorso dipende da quanto è grande la quantità di cose che state riordinando).

2) Il metodo delle tre pile
Bene, avete scelto il vostro ripiano e tirate fuori tutto. L'idea adesso è quella di creare tre pile. 
Le classiche guide del decluttering consigliano di fare una pila delle cose da tenere, una pila per quelle da buttare e una pila di quelle da regalare o vendere. Divise le cose, si pulisce il ripiano e si ripongono solo le cose da tenere.
Facile no?

Ecco. Io che non sono il Mazinga del decluttering ho bisogno di procedere a passi più piccoli e creo le pile del "si, no e forse". Mentre svuoto il ripiano e tiro fuori le cose, le divido già in queste pile.
Nota: Considerate l'eventualità di creare anche la pila del "da spostare da un'altra parte", soprattutto se state facendo pulizia in una stanza dove c'è roba di vario genere, come un ripostiglio o un armadio a muro...c'è sempre qualcosa che non si sa come sia finito là.

Mentre svuoto ci sono delle cose che sono certa di tenere senza il minimo dubbio, perchè mi servono proprio oppure perchè sono tra le mie cose preferite. Ci sono anche cose che invece possono sinceramente essere eliminate senza bisogno di pensarci sù, come le riviste vecchie ormai lette e rilette o quel paio di mutande che hanno completamente perso l'elastico...
Nota: se state facendo pulizia della dispensa controllate la data di scadenza dei prodotti man mano che li togliete dagli scaffali....ecco che la pila dei no potrebbe aumentare magicamente!

Tutto il resto va nei forse. Non perdete troppo tempo a pensare in questa fase. State solo tirando fuori le cose dai ripiani e istintivamente raccogliete gli oggetti in gruppi. Nella pila dei forse mettete tutto quello che vi è indifferente, cose che non avete usato da tempo e cose che magari avete tenuto senza sapere bene come usarlo. Ribadisco questo non è il momento di fare le scelte perciò non siate timorosi.

Svuotato tutto? Prendetevi un momento e date una passata veloce al ripiano.

3) Il controllo della dogana
A questo punto è arrivato il fatidico momento di prendere delle decisioni, vedere chi passa il controllo della dogana e chi no. Riguardate le vostre pile. Probabilmente ci sono due scenari possibili:

1) Avete fatto una ragionevole pila del sì e una ragionevole pila del forse. Magari siete anche state così brave da riuscire a fare pure una pila del no che possa chiamarsi pila.

2) La pila del sì è fa invidia al deposito di Zio Paperone, la pila del forse ha sì e no tre cose e la pila del no contiene solo un appendino rotto (immaginando che stiate pulendo il vostro armadio).

Anche se la seconda opzione è quella che vi descrive meglio non abbiate paura. Fare le pile è un buon esercizio da continuare a mettere in pratica, più vi abituerete a eliminare il superfluo, più sarà facile dividere gli oggetti in pile. Ma bisogna sempre partire da qualcosa e già se avete deciso di fare ordine, siete sulla buona strada.

Adesso procediamo con una pila alla volta e partiamo sempre dalla pila del sì e poi quella del forse. 
Quella del no...sarebbe meglio non riprenderla in considerazione, ma ne riparliamo dopo.

Come scegliere cosa tenere e cosa no?
Ricontrolliamo pezzo per pezzo prima di riporlo e rispondiamo a queste domande.
 

1) E' un oggetto che uso spesso?
Se sì e siamo anche felici di usarlo, possiamo riporlo.
Ci sono però oggetti che usiamo anche se non ci piacciono o sono rovinati, per il semplice fatto che non abbiamo altro o non ce lo possiamo permettere. In questo caso quello che faccio io è tenere con riserva. Cosa vuol dire? Che userò questi oggetti finchè non avrò la possibilità di comprarne di nuovi, a patto che appena farò il nuovo acquisto mi impegno a eliminare questi che non amo/sono rovinati. Magari mi faccio una lista di quello che mi serve...anche se non ci sono i soldi per comparle, una lista è sempre utile, anche da rimuginarci su per capire cosa serve davvero.

2) Se non lo uso spesso è solo perchè non ce n'è l'occasione oppure perchè di solito preferisco usare altro? 
Ci sono delle cose che si tengono anche se non vengono usate spesso, per il semplice fatto che servono per occasioni specifiche. In questi casi è bene fare un discorso di "qualità piuttosto che quantità"....inutile tenere dieci vestiti da sera elegantissimi se poi abbiamo solo una o due occasioni l'anno per indossarli. In questo caso sarebbe saggio tenerne solo un paio di quelli dal taglio più classico e versatile e soprattutto che ci calzano a pennello. Comunque anche di questo ne riparleremo più avanti.

3) E' un oggetto che amo? Mi rende felice usarlo o guardarlo? 
Anche se la risposta è sì, prima di riporre l'oggetto vi prego di fare alcune considerazioni. Gli oggetti che amiamo avrebbero il diritto di essere usati/esposti (anche se per un periodo di tempo limitato nell'arco dell'anno). Se non volete avere la casa con troppe cose esposte, magari decidete di fare una rotazione delle cose da usare, tra tutte quelle che amate. Magari vi renderete conto che alcune cose che credete di amare in realtà non vi piacciono più, perchè non vi fa più piacere vederle in giro.

Se invece sono oggetti che amiamo ma non esponiamo, perchè magari non sono più adatti allo stile della nostra casa oppure sono ricordi, vale davvero la pena di conservarli?
Se li teniamo dentro un armadio al chiuso e magari neanche li guardiamo mai...se li prendiamo in mano solo ed esclusivamente in occasione di questi momenti di riordino e immancabilmente ci diciamo "non lo posso buttare"....se vi riconoscete in queste descrizioni, vi do qualche suggerimento.

Se la casa è troppo piena e c'è bisogno di fare spazio, capite anche voi che non si possono tenere tutti i ricordi! Bisogna dare valore anche ai propri ricordi: il primo tema sulla mamma di nostro figlio non ha lo stesso valore di una cartolina di amici che sono andati a Riccione. Anche se ci ha fatto piacere ricevere la cartolina, non è che tenere quella cartolina nell'armadio ci ricorda i nostri amici. Stessa cosa per le bomboniere, tanto più se sono brutte... tenerle nascoste nell'armadio non è che fa piacere a chi ce le ha regalate, non ci ricorda il giorno del matrimonio/battesimo e soprattutto non ha lo stesso valore di quella bella statuina che ci siamo comprati durante il viaggio di nozze.

Prendiamo tutti questi oggetti che ci ricordano le cose, che siano vestiti, lettere o bomboniere.
Io non dico di buttare via tutto, io sono molto sentimentale. Però ci sono cose che vale la pena di ricordare tenendo in mano un certo oggetto e altre che invece non hanno poi così importanza e magari possiamo fare a meno di avere la prova fisica che sono avvenute. Perchè tenere intere scatole di vestiti dei figli quando erano neonati, quando si può tenerne un paio, i più belli e quelli a cui siete più affezionati e magari fotografare gli altri, prima di donarli a qualcuno?
Forse non c'è bisogno di tenere dieci t-shirt souvenir dei viaggi se non le usiamo mai, quando possiamo invece guardarci le fotografie del viaggio che abbiamo fatto, ricordando davvero e in modo più vivido quello che abbiamo visto in giro.
Se abbiamo pacchi di cartoline, biglietti o riviste vecchie che non guardiamo mai. Perchè non tenere solo quelle più belle? Magari ne facciamo un album di cartoline o di articoli che ci interessano da sfogliare. La stessa cosa per i capolavori dei nostri figli...scegliamo insieme quelli più belli da tenere, ma gli altri e anche i lavoretti ingombranti che ogni tanto portano a casa...perchè non fotografarli e basta? Magari con il bambino che li regge. Poi possiamo stampare un fotolibro con tutti questi ricordi, in cui vedremo il bimbo che cresce insieme alle sue abilità creative.

Come potete vedere ci sono molte alternative al fatto di conservare tutto gelosamente, senza necessariamente perdere i ricordi. Possiamo sfruttare la tecnologia, scannerizzando e fotografando documenti e oggetti. Non è la stessa cosa? Non sarà neanche la stessa casa, se riuscirete ad eliminare tutte queste cose e fare spazio nei vostri armadi.


Come vincere i dubbi e le paure?
Abbiamo quindi salvato tutto quello che usiamo e che amiamo. Eppure ci sono tante altre cose che insistiamo a tenere per altri motivi, dettati da dubbi, paure e soprattutto la seccatura di averci speso dei soldi. Ecco qui alcune delle obiezioni più comuni e qualche consiglio per combatterle.

1) Mi è stato regalato e mi secca buttarlo per non fare dispiacere
Un regalo viene fatto col cuore, ma a volte viene fatto...perchè deve essere fatto. Vi è mai capitato di trovarvi a fare un regalo di compleanno, Natale, battesimo o che altro senza avere idea di che prendere? e magari regalare qualcosa senza averci messo troppo impegno? Magari a voi no, ma non è detto che chi vi ha fatto quel regalo lo abbia necessariamente scelto con tutti i crismi. Non dico che sia così per tutti i regali, i gusti sono gusti e magari se uno ti regala un nano da giardino potrebbe farti un piacere quanto uno sgarbo, ma magari è convinto di averti fatto un regalo magnifico. Però questo non mi sembra un motivo sufficiente per tenerlo in garage a prendere polvere.
Lo stesso vale per le bomboniere: magari hanno scelto quell'orrore perchè in quella fascia di prezzo non c'era altro e si sentivano in dovere di farle lo stesso. Ecco...perchè vi dovete tenere in casa queste cose? A tenerle chiuse in armadio credete che faccia più piacere a chi ve le ha regalate, rispetto al fatto di vedere che siete felici nella vostra casa ordinata?

2) Mi secca perchè ci ho speso dei soldi
E' vero. Puoi sempre cercare di recuperarli vendendo l'oggetto in questione.
Ma a parte questo il vero ragionamento è un altro: hai speso dei soldi per un oggetto che non hai usato o hai usato poco e adesso è lì che occupa spazio nell'armadio. Eliminarlo ti sembra uno spreco di soldi, ma anche non usarlo di fatto è uno spreco di soldi. Non solo conservarlo senza usarlo è uno spreco di soldi, ma è pure uno spreco di spazio che crea frustrazione. Ci dispiace perchè abbiamo speso senza poter sfruttare il nostro acquisto e ci sentiamo in colpa perchè lo teniamo, ma continuiamo a non usarlo. Inoltre ci ritroviamo con roba un po' dapperttutto, la casa è un caos e ci ritroviamo a dover tenere in disordine le cose che amiamo, perchè i nostri armadi sono pieni di cose che invece ci provocano risentimenti di questo genere. Di fatto non staremo ancora spendendo soldi veri per tenere questi oggetti, ma di sicuro spendiamo energie e serenità che viene perduta nei meandri dei nostri armadi. Ogni volta che ci si propone la questione "tenere o non tenere" siamo di fronte ai nostri errori. Impariamo a perdonarci gli errori: togliamoci questo "dito puntato" dalla vista, abbracciamo lo spazio libero conquistato ed impariamo dai nostri sbagli. Questo percorso di decluttering serve anche ad imparare a fare gli acquisti in maniera più oculata.

3) E se poi mi serve?
Questa è la paura più grande di tutte. Buttare e poi pentirsene.
Come risolvo questa questione? Con i numeri! Già perchè se la motivazione principale per tenere una cosa è la paura che mi possa tornare utile....bisogna fare un calcolo delle probabilità.
Solitamente questo tipo di ragionamento lo facciamo per oggetti come servizi di piatti, pentole, sacchetti di plastica o carta, trucchi, smalti, vestiti.
Lasciamo fuori i vestiti su cui magari scriverò un post a parte, per tutto il resto bisogna considerare l'uso reale e quello potenziale che facciamo di un oggetto. Prendiamo per esempio i sacchetti di plastica: li teniamo perchè metti che poi mi serve ed effettivamente li si può utilizzare per un sacco di cose. Anche io li tengo, il problema infatti non è tenerli...ma quanti tenerne. Quando iniziano ad essere troppi, diventano ingombranti...magari facciamo un sacchetto pieno di sacchetti e ogni volta che ce ne serve uno, quello che peschiamo non è della dimensione giusta. Ogni volta è un caos.
Si può conservare i sacchetti, ma è bene conservarne un numero giusto. In fondo immaginate quanto tempo ci può volere per consumarli tutti, pensate che da qui a quel giorno non ne recupererete altri in giro?

Questo tipo di ragionamento si può applicare a tante altre cose, che tante persone conservano in casa in quantità eccessive. Cose che teniamo a casa in caso di emergenza, farmaci che poi finiscono per scadere, scorte alimentari e trucchi. Cerchiamo di tenere in casa un numero adeguato di cose, in base alla necessità della nostra famiglia senza eccedere.
Nota: non sto dicendo di buttare via cibo non scaduto. Sto cercando di far riflettere sulla tendenza all'accumulo. Il lavoro di decluttering è un percorso che ci insegna anche a valutare qual è la giusta quantità di cose da avere in casa, in modo da poter vivere tranquilli senza dover correre a comprare cose ogni giorno (che non è neanche economico), ma avendo una casa vivibile dove è possibile mantenere un certo ordine.

Parliamo di pentole. A meno che non siamo grandi cuochi, la maggior parte delle lavorazioni possono essere preparate anche se non abbiamo quella esatta pentola o tortiera della giusta forma e dimensione. Ci vuole solo un po' di elasticità. Molte persone si dilettano con la pasticceria e questo richiede molti strumenti. E' vero una tortiera sfiziosa fa sempre piacere...ma quante tortiere di forme strane avete? Ogni quanto le usate? Ha senso ingombrare un intero ripiano della cucina per questo?
Non sto dicendo che non capiterà la volta  che avreste tanto voluto avere ancora quella determinata tortiera, ma si può fare una scelta e non credo che se l'avete usata poco fino ad adesso non potrete vivere senza.

Ricordatevi cosa dicevamo dei giocattoli dei bambini, perchè le cose dei figli si eliminano e le nostre no?

Quante cose tenere?
Vorrei finire con una domanda che è la naturale conclusione di quello che abbiamo appena detto riguardo alla paura del "e se poi mi serve".

Come si fa a sapere quante cose bisogna tenere?
Non c'è una formula magica, tutto dipende dalle vostre esigenze, dalle vostre abitudini, dalle vostre passioni e dalla vostra famiglia.

Non esiste il numero giusto, esiste solo il numero adatto a voi. Questo vale per tutto. Quante gonne o pantaloni, quante tute, quanti vestiti eleganti e quante scarpe dipenderà dal vostro stile, dal vostro lavoro, dal fatto che andata o no in palestra, a ballare o a eventi mondani.
 
Quanti servizi di piatti, posate o bicchieri dipende da quanti siete in famiglia. Fate spesso cene con tanta genta a casa? Allora bisognerà pensare di averne abbastanza per tutti, ma se a cena non siete mai più di sei persone perchè il vostro soggiorno è striminzito, capirete che è inutile stipare gli armadi con tre servizi da 12. Anche se ve li hanno regalati.

Quante tovaglie, asciugamani, paia di lenzuola. Anche qua dipende un po' dai gusti e dalle abitudini. Certo è che se avete un intero armadio dedicato solo agli asciugamani e siete in due, forse è un po' troppo. 

Più procederete con questo lavoro di alleggerimento più capirete qual è il numero giusto di cose da conservare in casa, ma mi dispiace non c'è nessuno che vi potrà dire il numero esatto per voi.

E se io proprio non ce la faccio a disfarmene?
Avete finito di rispondere a tutte le domande...avete capito quali potrebbero essere le cose da eliminare...ma proprio non ce la fate. 
Invece di portare fuori casa, mettete tutto dentro una scatola, chiudetela e scriveteci sopra la data. A questo punto portate la scatola fuori dalla vista, in garage, in soffitta, in un posto che non vi ingombri casa.

Continuate il vostro lavoro di decluttering e tutto quello che non proprio non ce la fate, inscatolate e mettete da parte. Aspettate sei mesi o anche un anno e poi riprendete in mano quelle scatole. Ora potete decidere se buttarle ad occhi chiusi o eventualmente fare ancora una valutazione di cosa tenere e cosa no. 

A che scopo?
1) Se non riuscite a separarvi dalle vostre cose, perchè sentite di non farcela...non state eliminando niente. Le state solo portando in un altro luogo, ma sono ancora vostre e raggiungibili.
2) Metti che davvero qualcosa vi serva, non l'avete buttata via e potete andare a riprenderla.
3) Nel frattempo avete fatto spazio in casa e comincerete a capire il beneficio di sentirvi più sereni, la casa è più ordinata, voi siete meno stressate e anche la vostra famiglia si sentirà meglio.
4) Avrete imparato quali sono i criteri per capire cosa vi fa stare bene, cosa amate e cosa vi piace tenere in casa, ora che la vostra casa è un luogo sereno dove vivere e condividere
5) Se vorrete riguardare il contenuto di queste scatole lo farete con occhi diversi e un cuore più forte. Sarete più sicure di voi e di cosa vi fa piacere e saprete scegliere serenamente.

Per chi non sa cosa vuol dire avere una casa ordinata oppure non crede di averne bisogno (perchè appunto non lo sa), provare con questo metodo non costa nulla. Proprio perchè non richiede scelte drastiche ed immediate.
Perchè allora non cominciare?

Buon decluttering a tutti!

2 commenti:

  1. bel post! mi piace il ragionamento...non è mica cosi facile come dice marie...non puoi ridurre tutto a "lo tengo/non lo tengo", a zeri e uno insomma...
    io cmq ho fatto cosi (sto riordinando adesso):
    -anzitutto parto dal presupposto che **sto buttando tutto**, e che sto salvando solo qualcosa (quindi deve valerne la pena)
    -x decidere se tenere o meno una cosa, mi pongo il quesito: non vedo l'ora che sia la stagione X per metterlo? se è si lo tengo. Inoltre cerco di immaginarmelo addosso nella stagione X, cerco di abbinarlo, lo annuso (serve anche a capire se va rinfrescato, ho lavato un sacco di roba pulita perchè non più fresca) e lo appoggio proprio in faccia, così da sentire il tessuto sulla pelle, perchè alcuni tessuti se pizzicano non li metto!
    -se un capo ha passato queste fasi, valutato anche le occasioni d'uso: ormai non uso più determinate cose, tipo i tailleur da ufficio, quindi via! E se passa anche questa fase, non mi resta che provarli per capire se la taglia è ancora adatta a me. In tutto questo cmq si riesce a valutare anche lo stato di usura del capo, eventuali macchie, buchini di tarme etc...
    -una volta che ho fatto la pila delle cose da tenere, suddivisa in pile per categorie (maglioni, magliette, pigiami etc) valuto lo spazio che ho deciso di dedicare a ogni categoria. quello che ci sta, bene, il resto fuori. tipo un cassetto per i pigiami: se ho 500 pigiami è chiaro che qlcn deve essere buttato, quindi sceglierò quei 5/10 più belli e via.

    a presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Ilaria,
      anche io faccio un po' come te. Ho imparato a lasciare andare molte cose, ma prima faccio sempre le giuste valutazioni perchè ne valga davvero la pena sia di buttare sia di tenere :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...